LA TRAGEDIA
Aristotele1 dice che nacque dai corifei che intonavano il ditirambo: naturalmente era quello dialogato, quando il corifeo si staccava dal coro e dialogava con esso2
ARIONE inventò la “maniera tragica” cioè presentò il primo ditirambo con satiri ()
TESPI creò il primo attore, passando così alla vera e propria tragedia quando (nel 534) presentò un coro preceduto da un prologo e intervallato da parti recitate da un attore (il poeta stesso)
Infine ESCHILO portò gli attori a due, ridusse le parti corali e fece primeggiare il dialogo (naturalmente ora gli attori non erano più parte del coro, ma persone a parte)
Il ditirambo continuò ad esistere come forma a se stante (passando da inno a Dioniso ad inno ad Apollo3 ad inno per un eroe4)
Evoluzione: DITIRAMBO DIALOGATO > DRAMMA SATIRESCO5 > TRAGEDIA
Il collegamento con il ditirambo è provato da questi elementi:
in mezzo all’orchestra c’era un altare di Dioniso
gli attori avevano calzari alti e lunga tunica, tipica di Dioniso
la maschera annullava la personalità degli attori, presentandoli come dei
Ma Ridgeway ha proposto che l’origine della tragedia risalisse al lamento funebre sulla tomba di un eroe morto (es. Adrasto), cui poi si sostituì Dioniso; infatti nel Peloponneso, a Sicione, si svolgevano agli inizi del Vi secolo cori tragici con cui gli abitanti della città onoravano le sventure di Adrasto, re argivo, eroe dei tempi della guerra dei 7 contro Tebe; finché Clistene, tiranno di Sicione, in lotta con Argo e in odio per gli Argivi, sostituì il culto di Adrasto con quello di un eroe locale che era stato il peggior nemico di Adrasto, Melanippo. Poi trasferì i cori di Adrasto a Dioniso
La prova di questa origine sarebbe in una parte della tragedia particolarmente lamentosa, il commo (da koptomai= mi lamento)
STRUTTURA DELLA TRAGEDIA (era fissa):
PROLOGO: primo atto
PARODO6: canto di ingresso del coro
EPISODI: intervallati dagli stasimi
STASIMI: canti del coro, che commenta moralmente la vicenda
ESODO: ultimo atto
Alcuni momenti possono trovarsi in qualsiasi parte della tragedia:
AGONE: dibattito pro o contro una questione
COMMO: dialogo lirico tra attore e corifeo
MONODIA: dialogo lirico di un attore da solo
RHESIS: lunga riflessione di un attore
STICOMITIA: dibattito tra due personaggi con 1 verso a testa
: dibattito molto serrato tra due personaggi, che si dividono 1 solo verso!!!
La tragedia evidenzia la drammaticità della storia
In genere tratta un mito
La fine è tragica (solo Euripide userà anche il lieto fine, a mo’ di commedia)
Fine principale è la dello spettatore
Mezzo usato per raggiungerla è la catarsi, che secondo Aristotele si ottiene con e
Pericle per primo istituì il , sussidio ai poveri per andare a teatro
L’allestimento del coro era una “liturgia”: un corega (sempre un cittadino benestante) pagava e provvedeva a tutto
Nel 535 Pisistrato istituì pubbliche rappresentazioni di tragedie sovvenzionate dallo stato nelle feste di fine marzo (le Grandi Dionisie), in cui gareggiavano 3 tragediografi, ognuno con 3 tragedie ed 1 dramma satiresco, nonché 5 commediografi, ognuno con 1 commedia
Invece alle Lenee di fine gennaio partecipavano 5 comici e 3 tragediografi, ma solo con 2 drammi ciascuno
Il coro era formato di 12 elementi con Eschilo, 15 con Sofocle; uno di essi era il corifeo (il portavoce)
Euripide introdusse il deus ex machina
ETIMOLOGIA del TERMINE :
canto per il vincitore di una gara cui è dato per premio un capro ()
canto di uomini vestiti da capro. Questa è quella accettata da Aristotele, che dice “da coloro che intonavano il ditirambo (= i satiri)”
SCHEMA RIASSUNTIVO DELL’EVOLUZIONE DELLA TRAGEDIA
TESPI: ditirambo dialogato con un attore (il poeta stesso) che intervalla i canti
ARIONE: ditirambo con satiri al posto dei coreuti (“maniera tragica”: che cantano in metrica) ; con un titolo > forma autonoma; ancora argomento comico
TRAGEDIA: quando si passa ad argomenti tragici > il dramma satiresco si separa a sé
Eschilo: 2 attori; meno parti corali; più dialogo
DITIRAMBO DIALOGATO (con coreuti semplici)
D RAMMA SATIRESCO (con )
T RAGEDIA (con attori e coro)
I primi tragici: FRINICO, AGATONE, IONE
FRINICO TRAGICO
VI- V secolo
LA Suda ci dà 7 suoi titoli: Donne di Aleurone, gli Egiziani, Atteone, Anteo, Alcesti, Danaidi
AGATONE
Seconda metà del V secolo
Sua innovazione sono gli intermezzi corali indipendenti dalla trama ()
Fu parodiato da Aristofane e criticato da Aristotele
Nel 408 andò a Pella alla corte di Archelao
IONE DI CHIO
V secolo
Fu poeta tragico, lirico, filosofo
Scrisse circa 40 drammi: Agamennone, Alcmena, Argivi, Euritidi, Laerte, Grande Dramma, Onfale, Teucro, Fenice, Fenice II, I guardiani
In prosa: La fondazione di Chio, Il triagmos, Epidemiai
IL DRAMMA SATIRESCO
componimento con la stessa struttura della tragedia, ma con coro formato da satiri, contenuto comico e linguaggio più smodato
faceva da pendant alla trilogia tragica nelle Grandi Dionisie (3 tragedie + 1 dramma satiresco)
in un altro passo della Poetica Aristotele dice che il dramma satiresco era il precedente della tragedia, affermando che prima si usava il tetrametro trocaico e non il trimetro giambico perché “la composizione aveva carattere satiresco e grandissima era l’importanza della danza “ … “più tardi il suo stile divenne severo”. Dunque Aristotele non si riferiva al vero e proprio dramma satiresco, ma all’elemento satirico (forse perché i satiri o sileni erano nel coro)
la SUDA dice che PRATINA DI FLIUNTE fu l’inventore del dramma satiresco, ma forse ne fu solo l’innovatore
il suo ruolo era quello di seguire le tragedie per scuotere giovialmente il pubblico dalla tensione tragica7
se al suo posto c’era una quarta tragedia (es. nel 438 l’Alcesti di Euripide) essa doveva essere a lieto fine e con scene comiche
ci restano solo 3 drammi satireschi:
I L CICLOPE di Euripide l’unico completo
I SEGUGI di Sofocle
I DICTIULCI di Eschilo frammentari
c’è un intento parodico a livello colto, elevato
nel CICLOPE c’è anche satira religiosa: Poliremo dice di non temere Zeus e di non essergli inferiore, perché la legge scritta non ha valore per chi è più forte (!)
LA COMMEDIA
Secondo Aristotele deriva sa coloro che guidavano le FALLOFORIE8, che si rivolgevano al pubblico con frizzi9. Questa azione si ritrova infatti in una parte della commedia, la PARABASI. Invece le parti dialogate deriverebbero dalla FARSA FLIACICA
Aristotele ricorda che sia “i megaresi di qui” sia “i megaresi di Sicilia” ne rivendicarono l’origine perché EPICARMO, che scrisse opere di satira mitologica, era siciliano
Ma in realtà Epicarpo fece “farse” (anzi rielaborazioni colte dalla farsa megarese) chiamandole , non commedie, perché c’era molto dialogo e contrasto fra attori, ma mancava il coro!!!
Nel 488 le rappresentazioni comiche diventano statali e possono entrare nelle gare
PARTI COSTITUTIVE DELLA COMMEDIA:
PROLOGO
PARODO
EPISODI intervallati dai
Alcuni momenti potevano comparire o no:
AGONE EPIRREMATICO: 2 attori si lanciano frizzi
PARABASI (da = avanzare): gli attori scendevano tra il pubblico e lanciavano frizzi
ETIMOLOGIA DEL TERMINE :
da = canto del commo, dell’estasi dionisiaca
da = canto del villaggio ( erano gli attori, che vagavano)
La commedia era l’espressione del pensiero politico o letterario (comunque personale) dell’autore: venivano perciò sottoposte a censura preventiva del contenuto
Nonostante ciò nel 440 Pericle dovette limitare la libertà si espressione del teatro comico (Decreto di Morichide)
Nel 426 Cleone accusò Aristofane di aver “parlato male della città in presenza di stranieri” (cioè alle Dionisie)
Nel 415 ci fu divieto di verso le personalità politiche (Decreto di Siracosio)
I comici perciò erano in bilico tra rappresentare ironicamente il popolo (ma non troppo, per non offenderlo) e prendere per bersaglio i politici (entro i termini dei divieti!)
La commedia evidenzia la comicità della vita
Fa satira dei costumi
Presenta una evoluzione: prima ha solo la (con Aristofane: l’intenzione di prendere in giro personaggi ben noti); poi ci fu la satira mitologica e filosofica (con Menandro)
Si divide in: (V secolo) (IV secolo) (fine IV secolo- III secolo)
Nel 486 il I concorso ufficiale dedicato alla commedia fu vinto da un certo CHIONIDE
I primi comici:
EPICARMO, CRATETE, CRATINO, EUPOLI, FRINICO, FERECRATE, PLATONE
EPICARMO
VI- V secolo
Fa parodia mitologica e della vita quotidiana
Abbiamo 35 titoli: alcuni sono di soggetto mitologico (I comasti, La Sfinge, Amico, Busiride, Il Ciclope, Scirone, Nozze di Ebe, Eracle ospite di Folo, Eracle alla conquista del Cinto, Odisseo disertore, Odisseo naufrago, Le sirene) , altri sono più mimi che drammi (I visitatori, Terra e Mare, Logos e Logina, Il contadino, La donna di Megara)
Fu fatta una raccolta delle massime delle sue commedie, come l’Epicharmus di Ennio
CRATETE
V secolo
Aristotele disse che per primo rinunciò all’invettiva giambica
Ebbe 3 vittorie alle Dionisie cittadine
CRATINO
V secolo
Ebbe 6 vittorie alle dionisie, 3 alle Lenee
L’ultima vittoria fu nel 423 con la Pytine (=bottiglia), opposta alle Nuvole di Aristofane
Mette alla berlina Pericle, la religione, filosofi e letterati, la mitologia (Es. Dionisalessandro)
EUPOLI
V secolo
Amico e poi rivale di Aristofane
Ebbe 4 vittorie alle Dionisie, 3 alle Lenee
Restano 19 titoli e frammenti: Tassiarchi (427), Prospaltioi, Imboscati o Androgini, Noviluni (425), L’età dell’oro (424), Il Maricante (421), I Battezzatori, l’Autolico, Adulatori, Le città (420), i Demi (412)
FRINICO COMICO
V secolo
Vittoria alle Lenee nel 428, alle Dionisie nel 420
Sappiamo 10 titoli. Es. Il Solitario (414), Le Muse (405)
FERECRATE
V secolo
Titoli: I Selvaggi (420), I disertori (circa 421), Il Chirone (circa 404)
PLATONE COMICO
V- IV secolo
Contemporaneo di Aristofane
La Suda dà 30 titoli
Contenuto mitologico, politico o riferito ad un personaggio
1 Poetica, IV
2 cfr. il “Teseo” di Bacchilide (l’unico ditirambo dialogato rimastoci): il corifeo Egeo dialoga con il coro
3 simile al peana
4 simile all’epinicio
5 cioè con i satiri
6 con Euripide nasceranno la PARODO COMMATICA e gli STASIMI COMMATICI
7 cfr. le ATELLANE a Roma, exodia dei drammi latini
8 feste in onore di Dioniso
9 Poetica, IV
LA TRAGEDIA DE TITUS ANDRONICUS 1594 LA TRAGEDIA DE
LA TRAGEDIA GRIEGA PERECIÓ DE MANERA DISTINTA QUE TODOS
NIETZSCHE EN BUSCA DE LA TRAGEDIA PERDIDA Y UNA
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