PRESCRIZIONI AI FINI DELLA REDAZIONE DEL PROGETTO ESECUTIVO
(indicate nella deliberazione di approvazione del programma) il cui rispetto, da parte dell’ente proponente, deve essere attestato dal coordinatore del ciclo
Si fa presente che l’amministrazione deve attestare l’applicazione dell’Iva agevolata sui lavori da realizzare.
Si rammenta, inoltre che l’omessa indicazione nel progetto dei dati di cui all’art. 16 della l.r. n. 31/2007 (nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti) ne impedisce l’approvazione da parte delle autorità competenti.
L’amministrazione dovrà chiarire inoltre quali altre attività intende svolgere (alloggio custode, ambulatorio, locali Consorzio, … indicati nella relazione Tecnica e Considerazioni Energetiche (Tav. VOL 01_RI alla pag. 8 del § 8) che non paiono attinenti al progetto in questione).
E’ opportuno definire, anche in termini di eventuali maggiori costi, la dislocazione durante i lavori in "altra struttura messa a disposizione dall'Amministrazione comunale".
Ai
sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 2939/2008 il
progetto, ricadendo in parte nella fascia C dei terreni a rischio di
inondazione, necessita di valutazione positiva, da parte del Comune,
in merito allo specifico studio sulla compatibilità
dell’intervento con lo stato di pericolosità idraulica
determinato dall’evento preso a riferimento per la
delimitazione della fascia, contenente, altresì, la verifica
dell’adeguatezza delle condizioni di sicurezza in atto e di
quelle conseguibili con le necessarie opere di mitigazione del
rischio.
Per le successive fasi della progettazione sarà necessario verificare la rispondenza del progetto alle disposizioni di cui alla DGR 422/99 come modificata dalla DGR 2939/08; la rispondenza del progetto alle “Linee di intervento in materia di difesa del suolo” di cui alla DGR n. 507/2004; la rispondenza del progetto alle prescrizioni della Relazione Geologica, in merito ad esempio alle "impermeabilizzazioni dei muri contro terra", "tubi di drenaggio", ecc.
I bagni dell’infanzia
devono essere illuminati in modo naturale.
La superficie del
dormitorio deve essere sufficientemente ampliata.
E' necessario acquisire nonché produrre i seguenti pareri/autorizzazioni ritenuti necessari per la realizzazione dell’intervento. Nel caso siano già stati acquisiti si dovrà verificarne la validità e qualora non siano ritenuti necessari si dovrà motivatamente darne ragione nell’attestazione del coordinatore del ciclo:
- Autorizzazione ai sensi dell’art. 146 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'art. 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) [vedi nota]
- Autorizzazione o concessione per le interferenze con le strade reg.li di competenza dell'Ass.to opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, ai sensi della l.r. 20-11-2006 n. 26 recante "nuove disposizioni per la classificazione, la gestione, la manutenzione, il controllo e la tutela delle strade reg.li. Abrogazione della l.r. 10-10-1950 n. 1 e del reg.to reg.le 28-05-1981 n. 1"
- Parere Sovrintendente agli studi
- Autorizzazione Azienda U.S.L.
- Autorizzazione Vigili del Fuoco
- Deroga L.R. 13 giugno 2007, n. 13 e s.m.i. (Nuove disposizioni in materia di obbligo di costruzione del manto di copertura in lose di pietra e disciplina dei relativi benefici economici. Modificazione alla l.r. 27 maggio 1994 n. 18)
Si fa, comunque, presente l’opportunità di verificare la necessità di altre autorizzazioni o pareri che si palesassero indispensabili, avendo presente la tipologia di opera e il territorio direttamente interessato dall’intervento, nonché l’eventuale esistenza di interferenze con impianti o installazioni di terzi. In particolare pare contrastante la quantificazione in € 5.000,00 in relazione alle interferenze, che in precedenza sono state dichiarate inesistenti.
***
Si ritiene utile comunicare i seguenti rilievi evidenziati dai tecnici in sede di istruttoria del progetto preliminare per poter affrontare correttamente la redazione dei progetti definitivo e esecutivo:
Appare contraddittoria l’indicazione dello smaltimento dei serramenti in plastica con quanto indicato al punto 1.2 della relazione generale, cioè in alluminio. Nelle tavole manca l'orientamento. Vi è discordanza tra la distribuzione interna delle tavole architettoniche e di quelle relative alle opere impiantistiche, in relazione alla disposizione dei servizi centrali che risultano ciechi. Mancano indicazioni planimetriche, per tutti i livelli, delle destinazioni di alcuni locali, in riferimento alle descrizioni indicate nella Relazione (pag.47). Manca una sezione longitudinale dell'edificio, essendo state prodotte esclusivamente quelle trasversali.
Paiono mancanti specifico studio ed indagini sulla capacità portante delle strutture esistenti. Si rammenta che le fasi successive di progettazione dovranno verificare i possibili spostamenti contrastanti delle strutture per il corretto dimensionamento del giunto strutturale. Mancano indicazioni sulle scelte stratigrafiche delle murature esistenti e di nuova realizzazione, delle superfici vetrate e della copertura in merito alle loro caratteristiche termiche ed acustiche passive, queste ultime anche relativamente alle pareti divisorie ed alle porte di separazione tra aula ed aula e tra aule e corridoi; il rimando dichiarato di tali scelte alle fasi successive non giustifica eventuali incrementi di costo dell'opera rispetto a quanto stimato in fase preliminare.
Alcuni
locali, specie ad uso comune, paiono carenti di illuminazione, così
pure il "cortile interno", che funge da cavedio, non pare
indurre corretta e sufficiente illuminazione. Gli spazi riservati
progettualmente alla palestra, agli spogliatoi ed ai servizi paiono
ridotti rispetto alla situazione di fatto.
Il risultato
qualitativo non pare giustificare la spesa prevista; in particolare
si rileva una ridotta illuminazione dell'intera scuola dell'infanzia
che si avvale dell'unica fonte luminosa costituita dal "cortile
interno", con relativi servizi igienici ciechi. Sarebbe
risultato di interesse lo studio di una soluzione con sopraelevazione
dell'edificio.
Si
formulano ancora le seguenti osservazioni:
- mancano nella
relazione proiezioni sulla crescita della popolazioni scolastica.
-
per il passaggio dalla cucina al refettorio occorre attraversare
l’atrio della scuola;
- la cucina non ha un ingresso
indipendente dall’esterno;
- non è specificata
nella planimetria la destinazione dei locali al piano primo, che
sembrerebbero dalla relazione essere destinati ad aule
multisciplinari e speciali;
- non è chiaro dalla
planimetria se sono previsti spogliatoi per la palestra;
- non
si comprende nella planimetria di progetto la sistemazione dei
servizi e spogliatoi per il personale di cucina;
- un’altra
problematica riguarda la necessità di delocalizzare l’attività
didattica in loc. Neyran per il tempo necessario ai lavori: è
necessario che l’istituzione scolastica verifichi la
sussistenza dei requisiti minimi di sicurezza.
***
Si
riportano, infine, di seguito le ulteriori annotazioni del
responsabile per la sicurezza:
pur aumentando la capienza, la
scuola ai fini della norma antincendio è dichiarata restare di
tipo 0 (cfr relazione pag. 14). Il presupposto progettuale sarebbe
confermato dal dato di pag. 5. In realtà, l’ipotesi
progettuale prevede una capienza presunta di circa 96 alunni (30 per
l’infanzia e 66 per la primaria), come indicato a pag. 49 della
relazione. Aggiungendo il personale docente e non docente, è
ovvio che a livello di dato progettuale si supera la capienza
complessiva di 100 persone e pertanto è necessario considerare
la scuola di tipo 1 con obbligo del CPI. Probabilmente tale
impostazione modifica solo l’iter autorizzativo (a pag 14 della
relazione da un lato si afferma che non vi sono attività
soggette, ma poi si conclude affermando che sarà richiesto
parere al Comando dei VVF; analoghi concetti sono replicati a pag.
43). In tale contesto, è necessario verificare con puntualità
anche la situazione relativa al deposito GPL (come da tav. 1) e la
potenzialità degli impianti di cucina.
Le
attività non pertinenti l’attività scolastica
sono così individuabili:
- Bagno anziani: viene
delocalizzato con accesso distinto da quello scolastico;
- VVF volontari: mantengono
l’accesso autonomo e separato
- Locale del Consorzio di
miglioramento fondiario: ubicato al piano seminterrato (pag. 47 della
relazione) ma non collocato in planimetria;
- Alloggio
custode: unica attività ammessa con comunicazione con la
scuola (ubicata al primo piano);
- Ambulatorio: indicato a pag.
32 della relazione ma non rintracciato nella planimetria di
progetto.
Le tavole progettuali non riportano per tutti i locali la destinazione d’uso. In particolare, è opportuno che a livello progettuale si definiscano con chiarezza i locali destinati a deposito. A parte il deposito per la palestra, è necessario prevedere il deposito per il materiale didattico e per il materiale di pulizia. Probabilmente per tali necessità potrebbero essere utilizzabili ambienti al piano seminterrato o al primo piano.
Per quanto concerne la
cucina, di desume che il locale adiacente sia destinato a dispensa.
Si ritiene necessario verificare in sede di ottenimento del parere
igienico – sanitario l’obbligatorietà di un
accesso autonomo dall’esterno. Non si comprende nella
planimetria di progetto la sistemazione dei servizi e spogliatoi per
il personale di cucina (si ipotizza che il servizio igienico in
prossimità dell’aula 1 sia destinato agli insegnanti).
Un’ultima
annotazione riguarda la problematica relativa alla necessità
di delocalizzare l’attività didattica in altra struttura
in loc. Neyran per il tempo necessario ai lavori (cfr pag. 42): pur
considerando che si tratta di soluzione temporanea e preso atto di
quanto dichiarato (spazi e servizi adatti allo scopo), è
necessario verificare la sussistenza dei requisiti minimi di
sicurezza.
***
Il Comune ha dichiarato la proprietà degli immobili interessati dall’intervento.
Si ricorda in ogni caso che, nel caso in cui si rendesse indispensabile procedere ad espropriazione ai fini dell’eventuale acquisizione di parte degli immobili interessati dall’intervento, è necessario adottare la procedura - di cui al T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità, approvato con DPR 8 giugno 2001, n. 327, e modificato dal D.L.vo 27 dicembre 2002, n. 302 , nonché della normativa regionale in materia – che, prima dell’approvazione del progetto definitivo, prevede, tra l’altro, l’effettuazione delle seguenti attività:
redazione del piano particellare grafico e descrittivo degli immobili da espropriare, corredato del rilievo topografico e del progetto di frazionamento delle aree da espropriare parzialmente;
redazione della relazione giustificativa dei criteri estimativi adottati per la determinazione dell’indennità di espropriazione.
L’approvazione del progetto definitivo equivale a dichiarazione di pubblica utilità.
Si sottolinea inoltre che, ai fini della dimostrazione dell’immediata cantierabilità del progetto esecutivo, risulta indispensabile produrre il decreto di esproprio e il verbale di immissione in possesso degli immobili interessati dall’intervento, nonchè eventuale planimetria catastale aggiornata rispetto ai dati catastali presentati in sede preliminare, entro e non oltre il 16 ottobre 2010.
Si rammenta, infine, che il progetto esecutivo deve essere adeguato alle normative tecniche vigenti al momento della redazione e approvazione del medesimo e quindi della presentazione della documentazione utile ai fini dell’approvazione della spesa da parte della Giunta regionale. Si raccomanda dunque di prestare particolare attenzione alle norme, ed in special modo alle disposizioni attuative in esse contenute, intervenute successivamente alla redazione del progetto preliminare quali, ad esempio, quelle concernenti il rendimento energetico in edilizia, quelle in materia di tutela dall’inquinamento acustico, quelle concernenti le prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni, quelle in materia di gestione dei rifiuti, quelle in materia di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica.
***
Si precisa infine che il progetto esecutivo deve essere conforme al progetto approvato dalla Giunta regionale con la DGR 1368/2009 e che non può in linea di principio alterarne i contenuti. Pertanto, qualora in sede esecutiva si rendesse necessario discostarsi motivatamente dalla progettazione preliminare, si suggerisce di contattare preventivamente la Direzione programmazione e valutazione investimenti della Regione al fine di verificare se le eventuali modifiche da apportare al progetto esecutivo possono essere considerate ammissibili e finanziabili a valere sul Fondo per speciali programmi di Investimento.
PRESCRIZIONI DA OSSERVARE DURANTE IL TRASPORTO RIFIUTI L’ALBO NAZIONALE
PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE DI GARE E
PRESCRIZIONI PER LA GESTIONE DEL SERVIZIO CIVILE A PREMESSA
Tags: (indicate nella, prescrizioni, progetto, redazione, della, (indicate, esecutivo