CONSULTA DELLA TERZA ETA’ COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO VERBALE

CONSULTATION RESPONSE RER 201718 CONSULTATION RESPONSE RER 201718 RER
2 RÉUNION DE CONSULTATION DES MINISTRES DES
2 REUNIÓN DE CONSULTA DE MINISTROS DE

2 VIGÉSIMA CUARTA REUNIÓN DE CONSULTA OEASERFII24
2 VIGÉSIMA TERCERA REUNIÓN DE CONSULTA OEASERFII23
4 VIGÉSIMO TERCERA REUNIÓN DE CONSULTA OEASERFII23

VERBALE DELLA RIUNIONE DEL 09 FEBBRAIO 2007

CONSULTA DELLA TERZA ETA’

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO


VERBALE DEL DIRETTIVO DEL 30 APRILE 2012


Il Direttivo si è incontrato presso la sede di Via Verdi con il seguente o.d.g.:

  1. lettura verbale della seduta precedente

  2. informazione sui rapporti tra Consulta e Giunta Comunale dopo la posizione presa dalla Commissione Consiliare III “Sanita”, servizi alla persona e politiche per la famiglia e per la casa

  3. come muoversi verso i problemi della solitudine dell’anziano

  4. varie ed eventuali

Sono presenti: il Presidente Stocco, il Vice-Presidente Boldrin, la Segretaria Lamon, i consiglieri, Borato, Lustro, Simionato, Venza ed il Presidente della Commissione Consiliare Servizi alla persona, Oscar Trentin.. Assenti giustificati: Boratto, Forcella.

Il Presidente Stocco rileva che sul tema “solitudine” ci siamo per ora arenati.

Bisognerà poi programmare un incontro con l’Osservatorio sul tema “Casa di Riposo”. Il problema è che manca la rappresentante del Comitato dei familiari e ospiti: l’associazione “De Senectute” ha deciso l’autoscioglimento, ma alcune persone si sono impegnate ad indire una assemblea più partecipata di familiari ed ospiti.

Punto 2 all’o.,d.g. :IL presidente Stocco informa che i rappresentanti della Consulta non sono stati più convocati ufficialmente ai lavori della Commissione. A richiesta, il Presidente della Commissione consiliare Trentin affermava che si poteva partecipare solo come uditori, come si evince dallo Statuto attuale del Comune, che non è stato modificato ed a cui fa riferimento il Regolamento. Ma così si torna indietro di venti anni. Peraltro, la precedente Presidente Piva, ci aveva sempre invitato alle sedute, al di là delle strettoie formali. Prima ancora, era lo stesso Assessore alla Persona, che era anche Presidente della Consulta, che ci faceva partecipi delle attività del Comune.

Trentin spiega che qualche consigliere ha fatto notare che la Commissione è “consiliare”, perciò non aperta a tutti, Una soluzione potrebbe essere di dare la parola alla Consulta alla fine del dibattuto consiliare o anche convocare una audizione specifica su richiesta della Consulta. Sottolinea che è l’Assessore l’interfaccia della Consulta. Circa la mancanza della convocazione ufficiale, rileva che attualmente l’informazione non è più cartacea. ma sul sito del Comune.

Boldrin ricorda la legge 142 sulla partecipazione dei cittadini, con organi appositi. L’istituzione della Consulta è stata voluta dal Comune “non” come organo esterno o associazione, ma come ente strumentale del Comune stesso. C’era solo un ostacolo:lo Statuto. Peraltro, durante la partecipazione ai lavori, non abbiamo certo scavalcato i consilieri, vedi la discussione sull’inserimento dei disabili GRIS in Casa di Riposo. Sottolinea che c’è differenza tra “comunicazione” di informazioni e partecipazione, vedi tutta la partita sui minialloggi su cui la Consulta si è spesa con grande impegno.

Trentin ribadisce che la maggioranza consiliare non può dividersi per una “rigidità”, come la richiesta di partecipazione della Consulta ai lavori della Commissione. Rileva che sulle tematiche della solitudine dell’anziano, l’assessore(che aveva avuto un incontro specifico con il Presidente della Consulta) non ha fatto passare il discorso nei luoghi appositi

Dopo la lettera della Consulta al Sindaco, si può arrivare ad un posizione di buon senso: la Consulta, con due righe scritte, informa in contemporaneo l’Assessore ed il Presidente della Commissione se vuole intervenire e su quale tema.

Sulla 142 è d’accordo con Boldrin, ma la soluzione rimane la modifica dello Statuto.

Venza propone che l’intervento partecipativo alla commissione possa avvenire non alla fine, ma all’inizio., con valorizzazione della Consulta e arricchimento della Commissione.

Trentin è disponibile alla proposta.

Borato sottolinea che i consiglieri della Commissione dovrebbero valutare di più il fattore partecipazione insito nella Consulta:ci sono i quartieri, le frazioni, le associazioni.

Boldrin osserva, a proposito delle forme di partecipazione, che è importante la presenza costante di un membro dell’Amministrazione Comunale ai lavori della Consulta.

A questo punto, il Presidente Trentin, per impegni, lascia il direttivo.

Dopo ampia discussione del Direttivo, Boldrin riassume la soluzione proposta circa la partecipazione alla Commissione: in base all’o.d.g. proporre per iscritto quali argomenti la Consulta può introdurre all’inizio della seduta.

Si decide di inviare una lettera a Trentin ed al Sindaco per avvertirli della metodologia scelta.

Sul gruppo di lavoro sulla Casa di Riposo, si attenderà che si formi il nuovo Comitato familiari ed ospiti. Sarebbe utile che Presidente e Direttore della Casa di Risposo convocassero una assemblea degli interessati e che vi partecipasse il Presidente della Consulta:

C’è anche il problema, dopo la morte di Don Umberto, del sacerdote presso la Casa di Riposo

.La seduta viene tolta alle ore 17.30


IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE

(Antonia Lamon) (Giuseppe Stocco)


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