PIANETA VERDE PERMACULTURA IN SICILIA NEL CUORE DEL MAR

PIANETA VERDE PERMACULTURA IN SICILIA NEL CUORE DEL MAR






Pianeta Verde Permacultura

PIANETA VERDE PERMACULTURA IN SICILIA NEL CUORE DEL MAR



In Sicilia, nel cuore del mar Mediterraneo, ai piedi dell'Etna, c'é una terra di mezzo. Tra le colline e la pianura, tra l'azione locale e la prospettiva globale, tra un passato di sfruttamento e degenerazione ed un futuro di stabilitá dinamica ed integrazione permanente. Pianeta Verde Permacultura sta facendo dei passi per diventare un modello di uso rigenerativo della terra che sia socialmente ed economicamente viabile.



Dal contesto regionale di agrumeti e oliveti, il progetto svilupperá il suo potenziale di centro per il riabitare rurale alternativo in clima mediterraneo. L'idea del progetto di riguadagnare il potere perduto della azienda agricola in questi tempi di “produzione dello spazio”, é un pensiero veramente rivoluzionario. La capacitá del luogo di influenzare le vicine monocolture attraverso pratiche agricole rigenerative é veramente promettente. Un nuovo modo di gestire gli oliveti ed aranceti includerá una gestione dell'acqua e del suolo che ha come obiettivi principali riempire la falda e chiudere i cicli dei nutrienti all'interno dell'azienda. Includerá progetti di micro-economia dove persone, famiglie o gruppi che verranno a restaurare le strutture risalenti al XIII secolo potranno avviare un'attivitá etica nell'era post-capitalista. Includerá anche una forte rete di produttori-consumatori, aumentando il margine e quindi la capacitá di scambio con le vicine realtá urbane, dove le persone avranno un biisogno sempre maggiore di staccare dal traffico e da lavori alienanti. Il progetto offrirá la possibilitá di riposare ed esplorare livelli sottili di cura, connettendo ai ritmi della natura, andando indietro nel tempo sino al neolitico grazie alla presenza di grotte di quel periodo nella proprietá.

I 104 ettari di terra chiedono con forza un impulso di cura che porti un'alta visione: la re-integrazione dell'ambiente costruito dall'uomo nell'ecosistema, la ri-generazione di uno spazio che rappresenti la qualitá senza nome della vita stessa, il ri-stabilire una cultura permanente di pace per i nostri figli ed i nostri nipoti. Vogliamo rispondere a questa chiamata nel modo migliore: con impegno e passione per costruire un ecosistema progettato e produttivo gestito dall'uomo, che provvede a tutti i nostri bisogni e soddisfa tutti i servizi ecosistemici necessari per mantenere la stabilitá dinamica del nostro pianeta verde: Gaia.



Giuseppe Sannicandro

Andrea Lo Presti






























Nota

Questo rapporto non pretende in nessun modo di essere esaustivo. Siamo coscienti che la progettazione in permacultura é un processo dinamico a lungo termine. Il nostro obiettivo primario é presentare una struttura funzionale – o meglio, un approccio che tende a tale modello - che scaturisce dalla relazione del terreno con le persone che se ne prendono cura. Come in ogni relazione, inclusa quella tra progettista e cliente, il tempo é l'elemento chiave per costruire rapporti di fiducia, dove si cammina insieme per rigenerare il paesaggio e il tessuto umano che vi si intreccia. Serva quindi questo lavoro da inizio di un legame di cura, delle terra e delle persone. Sempre condividendo lungo il cammino.

Zonizzazione


PIANETA VERDE PERMACULTURA IN SICILIA NEL CUORE DEL MAR


La fonte:


Complesso principale (zona 0)


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La fonte – zone 3a, b, c, d, 4 e 5


Situazione

Ci troviamo nella parte piú alta della proprietá. Da un plateau coltivato ad orzo (6ha – punto piú alto della proprietá), scendiamo verso destra in un'area incolta e bruciata. Scendendo ancora, incontriamo un canale di drenaggio che convoglia le acque della strada comunale soprastante e dell'appezzamento – di proprietà – all'altro lato della strada. Questo stesso canale, che fa da margine ad un oliveto recentemente bruciato, si incontra nella valle con un canale scavato quest'anno che scende parallelo alla strada ottenuta dallo scavo e che si unisce poi ad un altra strada e ad un altro canale proveniente dall'altro limite dell'oliveto. Scendendo dal plateau verso sinistra incontriamo una valle con forti pendenze, che si restringe fortemente in un punto (pinch-point) dove i due displuvi distano non piú di 2 metri. Nel punto di inflessione piú pronunciato di questa valle c'é una sorgente. Piú a monte sono stati posizionati – e spostati dall'acqua – due gabbioni. Altri due gabbioni sono stati posizionati piú a valle, dove le pendenze si fanno piú dolci, poco piú in alto di un piazzale che fa da punto di svolta di una strada inserita nella valle. Sulla parte sinistra – scendendo – abbiamo una piccola valle che scende da un displuvio bruciato e va ad alimentare un grande canale che raccoglie l'acqua anche dalla valle principale e corre parallelo alla strada. Quindi tre strade si diramano dal piazzale: due strade di terra fatte recentemente che portano una nella direzione dell'oliveto bruciato, l'altra a valle correndo parallelamente qualche metro sopra la strada nella valle ed uscendo in un aranceto recentemente reinnestato; la terza é la strada “principale” che scende nella valle fino alle strutture principali. Questa e la strada che va all'oliveto bruciato si ricongiungono in un altro incrocio a valle dell'agrumeto assieme alla strada che sale a delimitare oliveto bruciato ed aranceto. Tra il piazzale e la nuova strada di terra parte una terrazza bruciata dove sopravvivono alcuni aranci. La terrazza si sviluppa tra le due strade – e canale annesso - e finisce nell'aranceto recentemente reinnestato.



Strategia


Riassunto

É un'area in cui alberi ed acqua sono i temi principali. Nel punto in cui la valle si restringe si fará un muro largo 3-4 metri ed alto 4-5 metri, per raccogliere l'acqua della sorgente e lo scorrimento superficiale del bacino idrografico a monte, fuori e dentro dalla proprietà. Nel punto di entrata dell'acqua, sopra la sorgente, verrá scavato un bacino per raccogliere i sedimenti. Sotto questa diga ci sará uno stagno piú piccolo circondato da terrazze e sulla cui diga passerá una strada sulla curva di livello, che metterá in comunicazione l'attuale piazzola con una nuova strada sul displuvio che arriverá fino alla strada comunale e connetterá la stessa piazzola con l'altra strada di accesso tra l'uliveto e l'aranceto alto. Inoltre rimuoveremo le due strade di terra, trasformandone una in terrazza e food forest. Lo scavo di drenaggio vicino all'oliveto bruciato verrá coperto e la strada accorpata alla nuova. La gestione delle acque sará con swales e/o diversion drains per reidratare il displuvio in direzione della strada. Queste strutture accoglieranno le acque di scorrimento superficiale della strada comunale e della particella di proprietá al di lá della strada, ricucendo cosí anche i canali di erosione formatisi nell'oliveto – grazie anche a delle check-dams ottenute dal riuso di pietre e potature.








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Complesso principale Zona 0

Situazione

Il complesso principale si ritrova per ¾ in stato di abbandono. L'attuale zona cucina é stata recentemente resa agibile, insieme ad un'area -la torre- costruita nel 1300 ed attualmente adibita ad alloggio. Il restante é costruito in tufo ed offre differenti gradi di degradazione: dalla struttura instabile al tetto caduto al semplice magazzino di ferri vecchi. Si puó vedere la vita che animava questa terra ancora presente nelle strutture adibite ad alloggi, magazzini per le granaglie, stalle. Ci vivevano ca. 50 persone, 70 anni fa.


Strategia

Riassunto

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Mappa delle nuove funzione della struttura principale


Una completa ristrutturazione degli edifici é necessaria per adempiere a principi di bio-climatica e alle attuali leggi di conformitá anche energetica. Ció si traduce in rifacimenti di tetti e mura portanti, ridefinizione delle funzioni, aggregazione di locali, costruzione di bagni.



Dettagli tetto


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Dettagli grondaia

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diametro 15 cm. Pendenza 1cm ogni metro

Pluviale: 7,5 – 10 cm



Dettagli compost toilet


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Retro di un compost toilet Seduta di un compost toilet



Dettagli zona 3a

Dopo un accurato rilevamento topografico, verrá fatto un progetto di linea chiave per piantare in alley cropping.


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Dettagli zona 3b

Le acque di scorrimento superficiale si infileranno in swales e canali di diversione, dove verranno piantate varie specie di supporto e specie di frutta secca – mandorli, noci pecan, etc. Viene lasciata la possibilitá di gestire pascolo (pecore) in rotazione controllata – holistic planned grazing.



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Dettagli zona 3c

Le acque di scorrimento superficiale si infileranno in swales e canali di diversione, dove verranno piantate varie specie di supporto e specie di frutta secca – mandorli, noci pecan, etc. Viene lasciata la possibilitá di gestire pascolo (pecore) in rotazione controllata – holistic planned grazing.

Dettagli zona 3d

Ci sará una gestione con swales per assorbire la grande quantitá di acqua entrante dal canale dalla strada comunale. Si potrá sperimentare nella fase 1 di implementazione o nella fase di riforestazione con una gilda di piante attorno all'olivo, innestando i selvatici incendiati.



Dettagli zona 4

Sulle pendenze molto elevate della valle principale useremo soltanto specie di alberi da legname a lunga rotazione, per raggiungere la stabilitá richiesta dalla pendenza per evitare erosione del suolo e controllare eventuali frane. Queste specie includono legname di alto valore.


Dettagli zona 5

La sorgente e la zona umida dietro allo stagno nella valletta vengono dedicate alla rigenerazione naturale, senza introdurre specie almeno per un primo periodo di osservazione della qualitá del materiale genetico disponibile nel suolo.


Materiale genetico necessario in differenti fasi di rigenerazione delle differenti zone – liste non esaustive e da aggiustare a seconda della disponiblitá di risorse (tempo, denaro, vivai)


Lista semi per movimenti terra


Lista piante zona 5 – per accelerare la creazione di biomassa lasciando all'autoregolazione


Lista piante zona 4


Lista piante zona 3


Materiale genetico elencato per funzione (primaria nella fase di implementazione del progetto)


Fissatrici di azoto – a crescimento rapido


Bordura – a crescimento rapido


Resistenti al fuoco



Progettisti


Giuseppe Sannicandro

Progetta e insegna Permacultura. Ha studiato Filosofia, Etica e Politica, concentrandosi sulla questione ecologica e, allo stesso tempo, vedendo l'ecologia stessa come l'unica possibile fonte di soluzioni. Ha avviato e cordinato per parecchi anni un Gruppo di Acquisto Solidale con alcuni amici, promuovendo agricoltura ecologica, “autoproduzioni”, e reti tra coltivatori e consumatori. Da quando ha incontrato la Permacultura ha installato orti sinergici, food forest, ha lavorato in progetti educativi per giovani e ragazzi incentrati sull'agroecologia, stile di vita naturale e sostenibile con scuole e associazioni private. Dal 2013 gestisce un orto sperimentale in Puglia, con differenti tecniche di coltivazione e una food forest con un gruppo di amici. Progetta e offre consulenze per progetti di permacultura urbana e in contesto rurale. Organizza e insegna corsi e laboratori di permacultura, in particolare su gestione dell'acqua, miglioramento del suolo, orticoltura e installazione di food forest in Italia e all'estero.


Andrea Lo Presti

30 anni, studente di Permacultura da 7, tra India, Italia, Spagna e Portogallo. Vive e lavora a Tamera. Biotopo di Cura, comunitá nel sud del Portogallo fondata nel 1978. Nella comunitá contribuisce a creare una cultura di pace per una presente e futura convivenza pacifica e rigenerativa degli esseri umani su madre Terra attraverso l'implemetazione degli studi in permacultura in contesto ecologico e sociale. Appassionato di pattern, economia alternativa, reti, e comunitá.


Permacultura


La permacultura – cultura permanente – é la consapevole progettazione, e mantenimento, di ecosistemi agricoli produttivi che hanno la diversitá, stabilitá e resilienza degli ecosistemi naturali. E' l'armoniosa integrazione di paesaggio e persone per fornire il loro cibo, energia, rifugio ed altre necessitá materiali ed immateriali in maniera rigenerativa. Senza un'agricoltura permanente non c'é possibilitá di un ordine sociale stabile. La permacultura é progettazione etica: cura della terra, cura delle persone e equa condivisione.





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