INCONTRO DI VENERDI’ 17 SETTEMBRE VEGLIA DI PREGHIERA “NESSUNO

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INCONTRO DI VENERDI’ 17 SETTEMBRE: VEGLIA DI PREGHIERA

INCONTRO DI VENERDI’ 17 SETTEMBRE: VEGLIA DI PREGHIERA



“Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma sarai chiamata Mia Gioia e la tua terra Sposata, perché il Signore troverà in te la sua delizia e la tua terra avrà uno sposo” (Is 62,4).

Un canto ispirato a questo brano del profeta Isaia accompagna l’intronizzazione dei segni che saranno i “protagonisti” della veglia di preghiera: la Parola di Dio, la croce, una lampada accesa ed una corona di spine.

Padre Pietro Marini, frate francescano, introduce brevemente la celebrazione, e lascia subito il posto ad una Parola forte e intensa: il racconto della Passione dal Vangelo di Marco.

C’è silenzio in chiesa, anche i giovani presenti sono stranamente attenti e concentrati, ma nessuno avrebbe immaginato i toni e i contenuti della catechesi che di lì a poco avrebbe tenuto padre Pietro: con un linguaggio semplice e diretto, a tratti anche “ironico” ed apparentemente “dissacrante” padre Pietro ci ha “spezzato” la Parola della croce proiettandoci totalmente in essa.

Ci è sembrato di stare con Gesù nel Getsemani, di essere quei discepoli che non riescono nemmeno a pregare con Lui, lasciandolo solo nell’ora dell’angoscia e del tradimento.

Eravamo noi il Pietro che lo ha rinnegato, il Pilato che lo ha giudicato, la folla che gli ha preferito Barabba, i discepoli che sono scappati sotto la croce.

E come non riconoscerci in Simone di Cirene, al quale la croce piomba addosso all’improvviso, ed è costretto a portarla, a differenza di Gesù che l’ha scelta consapevolmente e per amore nostro.

Chi pensava che questa veglia fosse per suor Paola ha scoperto che la sua Professione perpetua è un’occasione, un momento favorevole per ciascuno di noi, per riconoscere la presenza del Signore nella nostra vita, per aderire alla sua Parola, che è “lampada per i nostri passi e luce sul nostro cammino” (cf. Sal 118), per metterci in cammino come discepoli di Gesù, disposti a seguirlo sulla via della croce con le nostre croci, per scorgere nella sua corona di spine una corona regale.

Da questa sera, ogni volta che guarderemo una croce, non potremo non ricordare l’invito di padre Pietro a leggere su di essa queste parole: “Ti amerò per sempre!”.

Annamaria



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