IL MONDO VISTO DAI BAMBINI ACCOMPAGNATI DAGLI ARTISTI OYVIND

3 COME IL MONDO VERO SI TRASFORMO’ IN UNA
3 IL RAPPORTO UOMOMONDO IN GIORDANO BRUNO DI UMBERTO
ALLERGENI COSA CAMBIA NEL MONDO DELLA GELATERIA CON IL

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO PROGETTO CITTADINI DEL MONDO FORMAZIONE E
AULA N 4 UN MONDO… DI DOMANDE REAZIONI E
„JÁSZÁM TIKE” BOSNYÁK HELYTÖRTÉNETI KIÁLLÍTÁS JÁSZÁM TIKE… MONDOGATTÁK SOKSZOR

Il mondo di Fhalstron visto dai bambini





Il mondo visto dai bambini

Accompagnati dagli artisti

Oyvind Fahlström e Alighiero Boetti





IL MONDO VISTO DAI BAMBINI ACCOMPAGNATI DAGLI ARTISTI OYVIND

IL MONDO VISTO DAI BAMBINI ACCOMPAGNATI DAGLI ARTISTI OYVIND

IL MONDO VISTO DAI BAMBINI ACCOMPAGNATI DAGLI ARTISTI OYVIND
















Invito al Museion di Bolzano

29 maggio, ore 10


In collaborazione con la scuola dell’infanzia Città dei bambini







Motivazioni pedagogiche



A partire dall'idea che il  museo sia deputato a conservare, a rendere visibile quanto una cultura ritiene sia fondamentale e tenendo presente la volontà, il desiderio di tutelare ciò che si considera importante, occorre riflettere su cosa questo significhi nella percezione di un bambino. Nel suo collezionare il bambino ha ovviamente una posizione attiva, comprende o intuisce il valore dell'operazione che sta compiendo. Questa dimensione attiva si perde spesso nel tradizionale accostarsi all'esperienza museale, al già collezionato.

Provando a riflettere sulle possibilità di fare didattica disponendo di uno strumento come un museo, si possono individuare due tipologie di percorso:

  1. didattica museale come didattica all'interno di un museo, come insieme di strategie per cercare di rendere fruibili, comprensibili gli oggetti esposti,

  2. didattica museale come elemento integrato con le diverse strategie di insegnamento: il museo considerato appunto come strumento per catalizzare, approfondire, costruire un percorso di conoscenza della propria storia e del proprio ambiente, un museo come referente per la normale didattica.

Le strategie didattiche interne al museo dovrebbero consentire di trasformare la visita  in una esperienza cognitiva, di colmare i vuoti di interpretazione, di costruire storie per chi non sa farlo o non sa inferire collegamenti tra gli elementi esposti, dovrebbe insomma stimolare domande e offrire risposte.

La  didattica museale può produrre apprendimenti che restano nel repertorio culturale, solo quindi se collegata ad attività, percorsi, interessi, linee di studio e percorsi intellettuali già in atto nel fruitore del museo: non esperienza isolata, evento occasionale, quindi , ma elemento di un processo.

C'è pertanto bisogno di  individuare le condizioni necessarie all'interno delle quali l'esperienza museale possa tradursi in attività gratificante e utile per chi la compie e  apprendere nel museo risponda ai requisiti necessari della didattica, valutazione al primo posto, o se si preferisce monitoraggio dell'esperienza  e suo consolidamento.

. Una fruizione museale che non solo provochi emozioni, ma che soprattutto consenta di attivare un'esperienza cognitiva complessa. la dimensione museale  come attività didattica orientata e finalizzata all'apprendimento, deve "centrare la propria proposta su motivazioni che derivano da esigenze di apprendimento già emerse attraverso altre esperienze: è come dire che la didattica museale acquista consistenza se si pone in una relazione funzionale con l'insieme delle opportunità di apprendimento delle quali i bambini fruiscono".

In altre parole per compiere un'esperienza museale qualitativamente apprezzabile, il possesso di determinati requisiti di competenza è una condizione che, almeno per una parte consistente, deve precedere l'esperienza vera e propria.



PERCORSO METODOLOGICO

L'ipotesi di partenza è stata quella di individuare e sviluppare alcune capacità, conoscenze, abilità che costituiscono una modalità di accesso consapevole al patrimonio culturale. E’ stato scelto come artista Oyvind Fahlström , pittore , fumettista, un tipo di pittura molto comprensibile ai bambini. A Oyvindi Fahlstrom, cittadino del mondo, nato a San Paolo del Brasile nel 1928 da famiglia svedese, vissuto in Brasile, Svezia, Francia, Statti Uniti.Fahlstrom nella sua ricerca intreccia il linguaggio dei segni alla poesia, al fumetto, al cinema, alla televisione, alla radio. Pittore politico secondo l'utopia terzomondista del '68. Vagabondo dell'arte, poliglotta, Fahlstrom pone il suo lavoro, di cui ha lasciato numerose riflessioni scritte, al confine fra segno grafico, parola e suono, quasi un'utopia di arte totale. Le sue opere frammentate in mille parole che diventano nuove mappe del mondo in cui la geografia si mescola con l'economia, la sociologia e la storia .

Il suo linguaggio si ispira all'arte dei bambini, al gioco della "manipolazione del mondo" e Alighiero Boetti che propone a sé stesso dei sistemi nei quali agire, spesso coinvolgendo altre persone. Oppure sono la geografia, la matematica, la geometria, i servizi postali, a fornire la piattaforma delle proprie scelte. Il suo lavoro mette in discussione il ruolo tradizionale dell'artista, interrogando i concetti di serialità, ripetitività e paternità dell'opera d'arte. « Il lavoro della Mappa ricamata è per me il massimo della bellezza. Per quel lavoro io non ho fatto niente, non ho scelto niente, nel senso che: il mondo è fatto com'è e non l'ho disegnato io, le bandiere sono quelle che sono e non le ho disegnate io, insomma non ho fatto niente assolutamente; quando emerge l'idea base, il concetto, tutto il resto non è da scegliere. »

Nel museo l'oggetto è e costituisce un testo, nel senso di qualcosa che non può essere modificato e sul quale non  si può intervenire e  va pertanto interpretato. All'interpretazione contribuisce il forte senso emozionale dei bambini le loro abilità conoscitive e cognitive, la loro creatività e fantasia.


IL MUSEO COME LABORATORIO

Ecco dunque che le attività proposte al museo sotto forma di laboratorio sono state riportate a scuola in un laboratorio attivo , dove giorno dopo giorno emergevano discorsi , parole, sensazioni, scambi, dei bambini e venivano riprodotti scelgliendo i vari materialei , dove , come, quando, con che cosa, ecc. questa fase è stata fortemente caratterizzata dalle scelte individuali e dalla possibilità di relazioni e scambi con i coetanei.

Oggetti disparati e inutili, raccolti e conservati. Ci sono foglie, sassi, conchiglie, figurine, personaggi di un gioco, raccogliamo cibo che mangiano tutti i bambini del mondo, scendiamo in cucina guardiamo cosa troviamo, poi andiamo in magazzino troviamo uno scatolone grandissimo di stoffe colorate , tutti i bambini del mondo si vestono.



Colegio el Clemente 2019 Profacarolina Raimondo Profa Fany Batista
CONCELLO DE MONDOÑEDO ANEXO SOLICITUDE SUBVENCIÓN A PYMES E
CORSO STATUTO 24 12084 MONDOVÌ (CN) TEL


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